giovedì 5 dicembre 2013

Recensione Suzuka

 

Autore…

Suzuka è il manga più conosciuto di Kouji Seo, lo stesso mangaka della serie di “Kimi no Iru Machi”, di cui ne ho fatto la mia prima recensione su questo blog.

Trama…

La storia narra di un sedicenne Yamato Akitsuki, che si trasferisce dalla prefettura di Hiroshima alla gigantesca Tokyo, andando a vivere presso un dormitorio femminile di proprietà di sua zia Ayano. Passando in quella zona vede in un campo una ragazza intenta ad allenarsi nello sport di salto in alto e subito se ne innamora. In seguito scopre che quella ragazza fa parte del dormitorio, precisamente nell’appartamento accanto al suo, inoltre sarà anche sua compagna di classe nel liceo che frequentarà, il nome di questa ragazza è proprio Suzuka Asahina.

Nella sua nuova classe farà inoltre altre nuove amicizie, tra cui: Yasonobu Hattori, un suo vecchio amico d’infanzia, Honoka Sakurai, che è segretamente innamorata di lui e Mika Hashiba , migliore amica di Suzuka che in seguito si rivelerà una grande amica e confidente anche di Yamato.

Pur di far colpo su Suzuka, Yamato entrerà a far parte del club di atletica, dove noterà inoltre di avere un gran talento per la corsa ai 100 metri, facendolo diventare l’asso della manica della squadra in quel campo.

Nell’arco della storia ci saranno varie vicissitudini, tra cui fraintendimenti, delusioni, nuove scoperta e anche una notevole crescita mentale dei personaggi, rappresentando a pieno l’amore e lo sport vissuto dagli adolescenti.

Riuscirà Yamato a conquistare il cuore della riservata Suzuka? E Honoka come si comporterà?  Leggete il manga e guardate l’anime e lo scoprirete.

La differenza tra manga e anime è un po’ notevole: l’anime dura 26 episodi e si ferma al “primo finale” della serie, lasciando un po’ inventare e trovarsi vari finali alternativi a seconda dai nostri punti di vista mentre il manga continua, quasi come se ci fosse una seconda serie, chiarendo e “evitando” in un certo senso le fantasie riguardo le possibili conclusioni e comprende 18 volumi (correggetemi se sbaglio).

 

Commento personale…

E’ una serie carina, divertente e curiosa, l’autore è riuscito a mischiare “sport e amore” mettendoli in un contesto semplice, della vita di tutti i giorni, senza alcun plus ultra, mega trasformazioni e cose mega galattiche come lo sono altre serie (non dico che siano brutte eh!). La cosa che mi è piaciuta di più, sono stati i disegni e i colori (nell’anime), sono fatti molto bene e Seo è riuscito a renderli semplici, classici e un po’ realistici, unica pecca però –- sempre nell’anime – sono state le animazioni, non sto dicendo che siano orrende, ma si poteva fare di meglio!

 

Nell’anime, da un voto da 1 a 10, gli darei un 7.

Nel manga invece, gli darei un 8, ma ricordo che ogni voto è puramente soggettivo!

 

Dove trovarlo…

 Manga:

  • Fumetteria (penso che lo vendano)
  • Itascan.info
  • Mangaeden.com
  • Animelab.forumcommunity.net

Anime:

  • animetube.it
  • bam.forumcommunity.net
  • Youtube
  • animetv.it

 

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Immagine di Suzuka e Yamato

 

Spero vi sia piaciuto e diteci le vostre idee in questo post!

 

BlackAngel

mercoledì 27 novembre 2013

Le bizzarre avventure di Jojo: Phantom Blood

Dopo una piccola pausa torno a scrivere in questo blog, oggi parliamo de "Le bizzarre avventure di Jojo", precisamente vi parlerò della prima serie Phantom Blood.

Trama:
La vicenda inizia nell'Inghilterra dell'età vittoriana con il giovane Jonathan Joestar, nobile rampollo della casata Joestar, figlio del facoltoso George Joestar I. Un altro giovane ragazzo, Dio Brando, viene adottato dai Joestar dopo la morte del padre Dario, che George crede responsabile di avergli salvato la vita tempo prima in seguito ad un incidente.
Dio, la cui vera indole è ambiziosa e perversa, vuole impadronirsi del casato dei Joestar, prima privando Jonathan di ogni amicizia e affetto (eliminando il suo fido cane Danny e allontanando la lui l'amata Erina Pendleton), e poi cercando di uccidere il genitore adottivo con lo stesso veleno con cui aveva ucciso il padre. Ma scoperto e messo alle corde, usa su di sé la Maschera di Pietra, un portentoso artefatto di origine azteca in grado di trasformare l'uomo in un vampiro. Per affrontarlo, Jonathan apprenderà la tecnica delle onde concentriche dal misterioso avventuriero Will Antonio Zeppeli, grazie alla quale potrà scontrarsi contro zombie e cavalieri medievali evocati da Dio Brando. Insieme a Zeppeli e al fido amico Robert E. O. Speedwagon, Jonathan affronterà lo spietato Jack lo Squartatore, i due guerrieri Tarkus e Bruford, il cavaliere nero, e lo spettro Doobie. Alla fine Jonathan muore tragicamente, portando con sé (nell'esplosione finale della nave che avrebbe dovuto condurlo in viaggio di nozze) la testa, ancora viva e pericolosa, di un Dio Brando ormai disperato che cerca di appropriarsi del corpo del suo rivale. Entrambi periscono nell'esplosione e nell'affondamento della nave. O almeno così sembra...
Fonte: Wikipedia

Commento:
Dio Brando e Jonathan Joestar
Phantom Blood è la prima serie di questa lunghissima serie tutt'ora in corso e ci racconta le avventure londinesi del giovane erede della nobile e ricca famiglia Joestar, Jonathan, e del suo rapporto di amore/odio nei confronti del fratellastro acquisito Dio Brando.
Inizialmente il padre di Jojo, Lord Joestar, viene salvato da un brigante ed in cambio promette di sdebitarsi, così, prima di tirare le cuoia, il brigante Brando suggerisce al figlio Dio di insediarsi a casa Joestar; in segno di riconoscenza Lord Joestar decide di accudire Dio.
Ma il freddo e impassibile Dio brama il patrimonio dei Joestar, prendendosi le simpatie del padre, e pian piano supera il fratellastro Jonathan nello studio, rubandogli anche le amicizie. Così il forte e di buon animo Jojo si rifugia nella sua unica passione l'archeologia, studiando le vecchie civiltà antiche. Ed è proprio a tal proposito che conosce e studia una strana maschera di Pietra di un'antica civiltà che sembra reagire al sangue su di essa versato.
Nello stesso periodo Jojo fa la conoscenza di Erina, una ragazza carina della quale subito s'innamora, ma Dio Brando e il suo astio per il fratellastro rivale sono dietro alle porte, e non perde l'occasione di venire a conoscenza sia delle ricerche sulla Maschera sia dell'amore di Jojo.
Un giorno il giovane Dio decide di provare la Maschera di Pietra che lo renderà per sempre un vampiro e un essere dotato di incredibile forza nonché del dono dell'immortalità. Questo porterà Dio Brando a crearsi una folta schiera di scagnozzi grazie al potere della Maschera rendendoli dei vampiri e degli zombi; risveglierà infatti il temibile Jack lo Squartatore e numerosi altri temibili guerrieri con cui Jojo si dovrà battere insieme a Speedwagon e al maestro Zeppeli, amico di Lord Joestar. Quest'ultimo si propone di insegnare a Jojo una tecnica essenziale per poter sconfiggere le creature generate dalla Maschera e per avere delle chances contro Dio: le Onde Concentriche. Infatti i due fratellastri si scontreranno in mortali scontri nei quali Jojo scopre la nuova natura di Dio e i suoi oscuri piani.
Ma Dio è destinato ad essere ucciso? E Jojo ce la farà contro il temibile ed immortale Dio? Riuscirà a distruggere quella maledetta anticaglia portatrice di sventure?
La storia è indubbiamente originalissima anche ai tempi nostri, è narrata con uno stile unico, è emozionante, avvincente, possiede molti colpi di scena e situazioni estreme. I combattimenti sono ben fatti, stupiscono per la loro innovazione di tecniche e per la crudeltà dell'antagonista.
I personaggi sono molto curati caratterialmente anche se sono leggermente canonizzati e chiusi nella loro categoria, ma nonostante ciò i loro forti valori e le crudezze compiute li rendono unici agli occhi del lettore che apprezzerà anche le loro stranezze nel corso dell'opera.
Le tematiche che ricorrono nella serie sono le più variegate, ma l'attenzione è posta sul contrasto fra bene e male, entrambi con valori forti e contrastanti.

venerdì 25 ottobre 2013

Gurren Lagann: Il valore della forza di volontà

Gainax è un nome che gli appassionati dell'animazione giapponese conoscono bene. Si tratta del famoso studio d'animazione nipponico che ha dato vita a Neon Genesis Evangelion, uno degli anime più noti ed apprezzati di sempre. Inoltre, molte altre serie di qualità come Abenobashi e Nadia - Il mistero della pietra azzurra portano la firma di questo studio. Tengen Toppa Gurren Lagann (noto in Italia come Sfondamento dei cieli Gurren Lagann) è uno degli anime più recenti prodotti da Gainax, in collaborazione con Aniplex e Konami. E' composto da ventisette episodi, i quali sono stati trasmessi in Giappone nel 2007 da TV Tokyo e in Italia nel 2009 da Rai 4. La serie è inoltre disponibile in DVD curati da Dynit e raccolti in due box contenenti alcuni extra.
Scopriamo assieme se Tengen Toppa Gurren Lagann è all'altezza delle migliori produzioni Gainax.

Tutte le luci in cielo sono stelle


In un futuro distopico l'umanità è stata costretta ad abbandonare la superficie per vivere rintanata in villaggi sotterranei isolati l'uno dall'altro. In uno di questi villaggi vive Simon, un ragazzo orfano che si guadagna da vivere scavando al fine di ampliare lo spazio disponibile per gli esseri umani nel sottosuolo. Un giorno il giovane, mentre sta svolgendo la sua attività, trova uno strano oggetto dorato a forma di trivella. La sua scoperta attira l'attenzione di Kamina, un ragazzo più grande di lui che ama definirsi il capo della Brigata Gurren, ovvero un gruppo di giovani intenzionati a raggiungere la superficie. Simon si ritrova coinvolto contro la sua volontà nell'ennesimo, rocambolesco piano della brigata per abbandonare il sottosuolo, ma l'intervento del capovillaggio vanifica i loro sforzi. Kamina viene incarcerato e Simon è sollecitato a tornare al suo lavoro di scavatore. Seppur con riluttanza il ragazzo obbedisce, ma dopo poco tempo una seconda scoperta a dir poco inaspettata lo spinge ad interrompere la sua attività. Di fronte ai suoi increduli occhi si palesa nientemeno che un robot di piccole dimensioni, al quale la piccola trivella dorata reagisce illuminandosi intensamente. L'emozione del ritrovamento spinge Simon a liberare Kamina, proprio mentre un gigantesco robot proveniente dalla superficie irrompe violentemente nel villaggio e si prepara a distruggerlo. Nel tentativo di fermare l'enorme macchina i due ragazzi si alleano con Yoko, una ragazza armata di fucile che inseguiva l'essere meccanico da prima che quest'ultimo raggiungesse il sottosuolo.
Durante lo scontro Simon scopre che esiste un legame tra i due oggetti che ha trovato in precedenza. Nel piccolo robot è infatti presente una cavità nella quale è possibile inserire la trivella per metterlo in funzione. Pur non avendo mai guidato un mezzo simile in vita sua, Simon inizia d'impulso a pilotarlo e inaspettatamente si rivela in grado di padroneggiarlo talmente bene da sconfiggere il nemico, anche se con qualche difficoltà.
Al termine dello scontro Simon, Kamina e Yoko si ritrovano quasi involontariamente sulla superficie della Terra. Essersi finalmente lasciati alle spalle il villaggio in cui hanno vissuto per tanti anni darà ai due ragazzi la possibilità di scoprire che il pianeta è dominato dalla razza degli uomini bestia, i quali sono in grado di pilotare degli enormi robot chiamati Gunmen. Tale scoperta li spingerà ad iniziare una dura lotta per permettere all'umanità di riottenere la perduta libertà. Il conflitto si rivelerà lungo e costellato di perdite e sacrifici, i quali tempreranno Simon e lo porteranno ad arrivare più lontano di quanto non avrebbe mai immaginato.

Con chi credete di avere a che fare?!


Ciò che più colpisce di Tengen Toppa Gurren Lagann è il coinvolgimento emotivo che è in grado di offrire allo spettatore. Vedere i vari personaggi non arrendersi di fronte alle situazioni più disperate, ma anzi continuare a combattere e a rialzarsi senza mai perdere di vista i loro obiettivi è incredibilmente emozionante ed in grado di trasmettere valori positivi che non svaniscono al termine della visione. Tutto questo è reso possibile dalla cura maniacale che è stata dedicata alla caratterizzazione di ogni singolo personaggio, i quali sono dotati di una psicologia ben delineata, conforme alle loro azioni e in costante evoluzione nel corso dell'opera. In particolare la crescita psicologica di Simon rappresenta uno dei temi principali della serie e risulta gestita alla perfezione.
Anche Kamina ha un ruolo di primissimo piano nella vicenda, ma per quanto le sue parole e le sue azioni siano ammirevoli, è l'impatto che esse hanno sugli altri comprimari ad essere veramente fondamentale.
La trama dell'anime è di buona fattura e l'interesse che riesce a suscitare nello spettatore cresce di episodio in episodio, sino a raggiungere il suo apice in un finale in grado di lasciare con il fiato sospeso per tutto il tempo. Oltre a trasmettere forti sensazioni, le tematiche trattate sono frequentemente in grado di offrire numerosi spunti di riflessione su situazioni non poi molto lontane dalla nostra realtà quotidiana. Ad alleggerire la tensione che regna in alcune parti dell'opera ci pensano i siparietti comici tra i personaggi, sempre molto originali e divertenti.
Interessante notare come nel corso della serie, in particolare nei primi episodi, molti luoghi comuni dell'animazione giapponese vengano parodiati e portati all'eccesso. Ad esempio la classica unione fra due o più robot, tipica del genere mecha, viene qui riproposta in modo piuttosto demenziale.
Dal punto di vista della regia il lavoro svolto da Gainax è encomiabile. Anche durante i combattimenti più frenetici è sempre possibile avere un'idea ben chiara di quello che sta succedendo sullo schermo e questo rende la visione estremamente godibile. Le esplosioni, gli attacchi speciali dei mecha e gli effetti luminosi in generale sono spettacolari al punto giusto e raramente risultano inadatti al contesto.
Lo stile di disegno è molto particolare, a tratti volutamente sporco e grezzo, ma non per questo spiacevole. Si rivela anzi invece in grado di dare vita a personaggi dal look accattivante e particolareggiato che li rende impossibili da confondere. Anche le ambientazioni possiedono un impatto grafico notevole e sono sempre curate fin nei dettagli, tenendo anche in considerazione la costante evoluzione all'interno della serie di quest'ultime.
Una colonna sonora varia e coinvolgente accompagna egregiamente ogni singolo episodio, con brani che spaziano dal pop al rock, passando per un'improbabile, ma sorprendentemente efficace, fusione tra la musica classica e il rap in grado di enfatizzare magistralmente le fasi conclusive della vicenda. Altrettanto valide sia la opening che le tre ending.
Il doppiaggio italiano è di buon livello e può contare su nomi importanti come Vittorio Guerrieri e Nino Prester. Non tutti i personaggi risultano valorizzati appieno dai rispettivi doppiatori, ma in generale è veramente difficile lamentarsi.

E' morto Piero Tiberi, doppiatore di Tetsuya del Grande Mazinga

E' morto Piero Tiberi: lo storico doppiatore di Tetsuya del Grande Mazinga (Great Mazinger) si è spent il 25 ottobre 2013 all'età di 66 anni.

Grave lutto nel mondo del doppiaggio d’animazione italiano: oggi è morto Piero Tiberi, doppiatore di Tetsuya del Grande Mazinga. L’artista si è spento a Roma, la medesima città in cui era nato, dopo una lunga malattia. Una grave perdita per tutti gli amanti dell’animazione giapponese. Piero Tiberi era nato a Roma il 16 gennaio 1947 ed è morto sempre a Roma il 25 ottobre 2013, a soli sessantasei anni. Grande doppiatore, la sua carriera ha compreso i più svariati ruoli fra cui anche quello dell’attore, del direttore del doppiaggio italiano e anche dialoghista. Anche il figlio Alessandro Tiberi ha deciso di seguire le orme paterne sia come attore che come doppiatore.

Piero Tiberi: non solo la voce di Tetsuya

Piero Tiberi è entrato di diritto nella storia del doppiaggio dell’animazione giapponese proprio per il fatto di aver prestato la voce a Tetsuya Tsurugi nell’anime Grande Mazinga, pilota dell’omonimo robot nell’anime creato da Go Nagai e prodotto da Toei Animation
Tuttavia la carriera di Piero Tiberi non si è limitata solamente a questo ruolo. Per esempio la voce di Dan Aykroyd in Blues Brothers e Blues Brothers - Il mito continua è di Piero Tiberi, così come quella di Roddy Piper (John Nada) in Essi vivono. E ricordiamo che anche la voce di Joe Pesci in Toro Scatenato è la sua. Fra i suoi doppiaggi più famosi annoveriamo anche Charles Martin Smith nel film American Graffiti di George Lucas e Gene Anthony Ray (Leroy) in Saranno Famosi.
Se invece volete rimane nell’ambito dei cartoni animati, Piero Tiberi diede per primo la voce a Seymour Skinner ne I Simpson, mentre fu anche Alvaro in Fantazoo, Andro Umeda in Tekkaman e Piccolo nei film di Dragon Ball con il doppiaggio della Dynamic.
La sua lunga carriera lo ha visto alternarsi nei doppiaggi per diverse aziende, come per esempio la Cooperativa Doppiatori Cinematografici, la Società Attori Sincronizzatori, il Gruppo Trenta e la Cooperativa Doppiatori, mentre più di recente aveva stipulato un accordo come doppiatore esclusivo della Cine Video Doppiatori.
Per quanto riguarda la sua carriera come attore, ebbe un discreto successo soprattutto da giovane. Fra le sue pellicole più famose ricordiamo Bravissimo di Luigi Filippo D’Amico (1955), Annibale Carlo Ludovico Bragaglia e Edgar G. Ulmer(1959), La polizia ringrazia di Stefano Vanzina (1972), Da Corleone a Brooklyn di Umberto Lenzi (1979) e Sound (1988). Addio Piero.

Fonte: Qui

 

 

Uchu Kyodai: Un inno alla speranza e il rincorrere i sogni.



Uchu Kyodai parte con una trama semplice che inizialmente non attira il lettore, ma successivamente sa dare il meglio di sé nell'intreccio narrativo e nello sviluppo della storia. I fratelli, Mutta e Hibito, nati rispettivamente nel 1994 e nel 1996, una notte scrutando il cielo vedono un ufo che viaggia ad alta velocità, e da lì decidono insieme che da grandi diventeranno due astronauti in grado di raggiungere la Luna e Marte insieme. Ora siamo nel 2025, Mutta è un semplice progettista d'auto, mentre Hibito ha coronato il suo sogno, ed ora diventerà il primo astronauta che soggiornerà sulla luna per un lungo periodo di tempo, mentre per Hibito la vita sorride, per Mutta invece occorre attraversare un periodo terribile dato che è stato licenziato ed ora si ritrova disoccupato e costretto a tornare a vivere con i suoi genitori. Tutto sembra girar male per Mutta fino a quando non riceve un'inaspettata telefonata dal fratello, che gli ricorda della promessa che i due si fecero da bambini. Da qui in poi per il fratello maggiore avrà inizio una serie di prove e avventure che come obiettivo finale vedono diventare Mutta un astronauta in grado di giungere fino a Marte. Da qui poi si svilupperà tutta la storia, in una maniera davvero scorrevole, con un disegno piacevole e contenuti davvero importanti! Le riflessioni sulla vita non mancano affatto e le paure e le debolezze umane vengono fuori proprio come nella vita reale.
Il manga ha una trama molto innovativa e realistica, inoltre si può trovare una certa vena comica e autoironica che accompagna Mutta anche nei momenti di tensione e suspance. Uno dei tanti pregi è il disegno molto semplice e chiaro. E' tutto tanto realistico quanto fantastico, ed è proprio questo che ha attirato la mia attenzione su questo manga così originale e bello.
In definitiva Uchu Kyodai è uno dei migliori titoli in circolazione, superiore a tanti altri seinen considerati capolavori, un vero must per ogni appassionato.







mercoledì 23 ottobre 2013

Fairy Tail: Perchè non leggerlo!

È sufficiente leggere poche pagine di Fairy tail per capire che, per scrivere questo manga, Hiro Mashima si è fortemente ispirato a Eichiiro Oda: oltre al richiamo grafico, sono molti gli elementi che accomunano le opere dei due mangaka. E in fondo Fairy tail è riassumibile così: un blando tentativo di imitare One Piece.




Mashima inizia a disegnare con un'idea di fondo molto semplice: in un mondo dove la magia si può comprare e vendere come qualsiasi oggetto comune, Natsu è un mago, membro di una gilda di nome Fairy Tail, che ha l'obiettivo di ritrovare suo padre, il drago Igneel. Purtroppo però, salvo pochissimi accenni qua e là nel corso della storia, l'impostazione della storia viene totalmente lasciata in disparte, e la trama passa del tutto in secondo piano.

Un aspetto davvero fastidioso di Fairy Tail è il buonismo esagerato. L'amicizia, il valore predominante in questo manga, è la cosa più importante in assoluto, che lega le persone per sempre, che spinge i personaggi a lamentarsi se qualcuno, dopo aver cercato di sterminare gli abitanti di un'intera città, viene cacciato dalla gilda. Dopotutto è ancora un nostro amico, no? Quasi tutti i "cattivi", se così si possono chiamare, si redimono dopo essere stati sconfitti dai buoni diventando dei bravi ragazzi e pentendosi delle proprie azioni quando, fino a poche pagine prima, erano degli psicopatici che non si fanno scrupoli a sterminare gente innocente. E infatti i temi principali di Fairy Tail sono l'amicizia e l'importanza di essere compagni, argomenti già di per sé abbastanza sterili e trattati in maniera estremamente sterile. Anche questi temi contribuiscono ad alimentarne la banalità; diciamo che, se non fosse per la smisurata quantità di fan service sessuale, questo sarebbe un buon fumetto per bambini.

I combattimenti sono un enorme punto debole per Mashima. E dire che, per uno shonen di questo genere, dovrebbero essere uno dei fattori meglio curati. Oltre agli stili di combattimento scopiazzati a destra e manca da altri manga, le vittorie si ottengono quasi sempre in modi improbabili (es. sconfiggendo un nemico urlandogli nelle orecchie), oppure puntando sull'amicizia, che si fa sentire anche negli scontri. Infatti, i buoni le prendono sempre dal nemico di turno finché non dichiarano di voler vincere nel nome dell'amicizia. Dopodiché l'avversario, che sino a poche vignette prima pareva imbattibile, si fa battere come un idiota.

Ma allora, come è possibile che Mashima venda così tanto? Già, perché pur essendo sicuramente uno dei manga più criticati di tutti i tempi, Fairy Tail è quasi sempre nell'olimpo delle vendite giapponesi. Il motivo è semplicissimo: il fan service. L'utilizzo di fan service non è di per sé una cosa negativa (soprattutto in uno shonen), ma quando se ne abusa come fa Mashima, diventa una vera e propria piaga. La storia e le caratterizzazioni dei personaggi passano totalmente in secondo piano in favore di seni e fondoschiena scolpiti, piazzati qua e là tra una pagina e l'altra, senza scopo alcuno se non quello di guadagnare i soldi di quelli che in manga cercano solo questo.

Parliamo ora dell'ambientazione: non particolarmente originale, per nulla dettagliata e approfondita. Un'ambientazione fantasy che di fantasy ha solo il titolo e la parola mago. Non solo: Mashima non si degna di colmare alcune delle molte lacune del mondo da lui creato. In primis, la magia: un potere la cui origine è sconosciuta, che del tradizionale concetto di magia non ha assolutamente niente. Va bene creare una propria definizione di questa parola, ma mi sembrerebbe doveroso almeno spiegarne la provenienza, o perché alcune persone la possiedono e altre no.

Ultimo punto, la grafica di Mashima risulta molto pulita e particolareggiata, ma piatta, e quasi priva di prospettiva e ombreggiatura. L'autore deve semplificare al massimo i disegni delle scene d'azione perché risultino comprensibili.

In definitiva, Fairy Tail è una lettura ideale per un pubblico immaturo (o novizio in fatto di manga), che in un fumetto ricerca solo belle ragazze, una storia banale, una trama quasi assente e personaggi di uno spessore praticamente nullo.

lunedì 21 ottobre 2013

Gli anime sono una cosa bella?

ATTENZIONE 
Con questo Post non voglio offendere NESSUNO, sono solo opinioni personali! Quindi gradirei di non essere offeso nei commenti.

Oggi vorrei mettervi a conoscenza (in caso non lo conoscesse) di un video che ha fatto scalpore che gira da qualche tempo nel web, il video in questione è "Gli Anime sono una cosa Bella!" di Croix89.



Croix ha perfettamente ragione. Purtroppo moltissime persone non hanno capito il vero significato del video, quindi se vi sentite offesi da quello che ha detto i motivi sono due:
-O siete dei Giappominchia
-O è meglio che vi riguardiate tutto il video.
Se questa è una vostra passione da tempo,allora lo capirete.
Lui non prende di mira gli appassionati VERI del mondo dell'animazione, perché è ben chiara la parte in cui mostra l'immagine di Miyazaki (minuto 15:40), elogiandolo come la vera animazione giapponese. Croix critica i Giappominchia che seguono anime solo perché va di moda essere alternativi, e perché tutti questi bimbetti ( e non solo) si credono Otaku solo perchè hanno una fissazione verso il giappone e le sue tradizioni. Tradizioni è una parola grossissima da usare, visto che i Giappominchia usano parole come "kawai" e simili.
Non troverete mai un vero appassionato che parla italiano misto a parole dementi giapponesi.
La critica è verso I NUOVI ANIME, NON VERSO I VECCHI ANIME, poiché la stragrande maggioranza di questi punta a fare pubblico grazie a ragazze tettone per i ragazzi, e ragazzi superfighi per le Ragazze es. (Fairy Tail ecc.).
I Giappominchia credono che il giappone sia la nazione perfetta, quando la situazione è diversa da quello che vogliono farci credere: gli stupri, la diffusione degli Hikikomori, la crudeltà della società giapponese. Questi non sanno neache cosa significa essere otaku in Giappone.
Per quanto mi riguarda, adoro andare alle fiere del fumetto,mi ritengo un appassionato, ma non vado in giro con le orecchie da gatto a parlottare giapponese in malomodo per far vedere che sono alternativo e che adoro il Giappone e la sua cultura.
Ovviamente questo video ha causato scalpore tra le pagine Facebook piene di Giappominchia tipo "Otaku no Empire" dove gli admin si credono otaku, che hanno rivoltato il loro esercito di Giappominchia contro una delle poche persone che hanno le palle di dire il vero. Tutto questo con commenti insulsi del tipo "Come ti permetti di offendere il nostro interesse?" "Non sai un cavolo di anime quindi non puoi parlare".

domenica 20 ottobre 2013

ONE PIECE: Un manga mainstream?

Quanti di voi hanno sentito la parola “mainstream” associata a manga molto famosi? Ormai è diventata una moda, tanti ne abusano per giudicare un titolo che non apprezzano con lo scopo di manifestare una presunta superiorità nei confronti delle masse. Certo, i gusti sono gusti e non vogliamo mettere in dubbio che ci siano tante persone che conoscono One Piece e proprio non lo digeriscono, voglio però sfatare tanti pregiudizi gratuiti a cui è soggetto per il fatto di essere un manga molto venduto (e amato) e quindi utilizzato per scopi commerciali. Quella che vi propongo è un’analisi dei due livelli che assume la trama rendendola tale da essere apprezzata sia dalle masse che dai fan più esigenti. Il primo livello, quello che salta subito all’occhio, è lo scopo del protagonista che viene spesso ricordato all’inizio di ogni episodio dell’anime: un famoso pirata prima di morire svela di aver lasciato in un certo posto un grandissimo tesoro che spinge molti pirati ad intraprendere un lungo viaggio per mare alla sua ricerca. Questo viaggio si sviluppa in un mondo sconfinato che da la possibilità all’autore di creare sempre nuovi luoghi e nuovi personaggi capaci di rendere la storia sempre più interessante e in un potenziamento progressivo del protagonista in un susseguirsi di battaglie tipico dei manga shonen, i personaggi sono spesso dotati di un aspetto bizzarro e di una propria comicità che alleggerisce la tensione delle battaglie e dei momenti più tristi ecc..

Bandiera del Governo Mondiale
Non voglio dilungarmi su questo livello della trama perché sarei monotono e ci sono tantissime recensioni scritte molto meglio di come saprei scriverla io, quello che vorrei far emergere è il secondo livello della trama, l’aspetto che può rendere One Piece al livello di tanti manga di nicchia.
Nel mondo di One Piece quasi tutte le nazioni sono unite in un’unica entità chiamata “Governo Mondiale”, questo termine vi dice qualcosa? L’idea di governo mondiale nella nostra Storia era già presente all’epoca dei greci e dei romani, è stata sviluppata da numerosi scrittori e filosofi, è stata sviluppata in parte ai giorni nostri con la creazione di entità sovranazionali come l’ONU e l’Unione Europea ed è una visione futuristica del nostro pianeta di molte teorie del complotto.

Questo sistema governativo presente in One Piece da una parte semplifica la trama rendendo il nemico molto semplice da individuare ma dall’altra crea continui spunti di riflessione. I primi ce li fornisce il volume 41. Quando un lettore comincia a leggere la storia nota subito una differenza tra bene e male molto ambigua, i pirati vengono visti come dei sognatori in cerca di libertà e le autorità governative (nel nostro caso la Marina) come i cattivi che cercano di impedirglielo quando nella realtà spesso è l’esatto contrario, una volta raggiunto il volume 41 questa controversia viene risolta esaltando l’eterno dilemma tra bene e male come in ogni trama che si rispetti.
La Storia del mondo di One Piece è composta da 100 anni di vuoto, un secolo vuoto di cui non è rimasto niente che possa raccontare cosa accadde a parte i Poignee Griffe, delle pietre indistruttibili scritte in una lingua che pochi sono in grado di leggere. Pare che su quelle pietre sia svelata l’ubicazione di potentissime armi capaci di mettere a repentaglio la sicurezza della popolazione (Armi Ancestrali), il Governo quindi impedisce qualsiasi forma di ricerca in merito perseguitando tutti coloro che ci provano etichettandoli come pericolosi criminali, nel volume citato infatti assistiamo alla terribile sorte degli studiosi dell’isola di Ohara i quali cercavano di decifrare i Poignee Griffe.

Poignee Griffe di Ohara
Durante il Buster Call di Ohara, prima di morire, il capo di questi studiosi (il professor Clover) insiste nel voler discutere con i leader del Governo Mondiale la sua teoria sulla Storia elaborata durante i loro anni di ricerca archeologica: la gente del passato, forse è ricorsa a quei monumenti di pietra per lasciare un messaggio ai posteri, hanno racchiuso la storia in pietre indistruttibili e le hanno sparse per il mondo, probabilmente hanno pensato che il loro messaggio avrebbe potuto essere distrutto se impresso su semplice carta, in altre parole, avevano dei nemici che avrebbero avuto interesse a riscrivere la storia a loro favore e per coincidenza proprio alla fine dei 100 anni di vuoto si assiste alla nascita del Governo Mondiale.
Se il nemico di quel popolo estinto fosse proprio il Governo Mondiale essi rappresenterebbero una parte di un inconveniente storico che lo stesso governo non ha interesse a divulgare. Secondo ciò che gli studiosi sono riusciti a decifrare, in quei 100 anni pare sia esistito un grande regno del quale ogni notizia è stata accuratamente cancellata (mai sentito dire, “la storia la scrivono i vincitori”?).

Il Professore quindi attacca i rappresentanti dicendo che la vera minaccia per il Governo non sono le Armi Ancestrali ma la possibilità che gli ideali del regno scomparso vengano divulgati!
Il manga ancora non ci dice quali erano questi ideali perché in quel momento siccome il professore stava cominciando a dire cose troppo scomode viene ucciso ma a seconda del vostro orientamento politico e ideologico potreste farvi venire in mente tante idee diverse su quali possano essere…

Ma non finisce qui! Siccome ancora non sappiamo nulla di certo su questi eventi è anche possibile schierarsi dalla parte del Governo, qualche evento futuro potrebbe dimostrare che effettivamente il suo intento era quello di proteggere la gente da un pericolo certo! A prima vista potrebbe essere azzardata questa ipotesi vista la loro crudeltà proprio nei confronti dei loro sudditi in diverse occasioni ma tenete  conto che One Piece non è certo ambientato nei giorni nostri in cui i governi si preoccupano (o almeno cercano) di rispettare i diritti umani, quindi nulla può essere escluso.

Questa è la parte di trama che collega tutti gli aspetti del manga e tenendo conto di essa, è molto probabile che il famigerato tesoro non sia un semplice accumulo di oro e pietre preziose ma qualcosa che veramente possa modificare gli equilibri del mondo, conoscendo l’autore sono certo che ci riserverà diverse sorprese e non ci farà pentire di aver letto per anni la sua opera.




mercoledì 16 ottobre 2013

Uscite manga Ottobre 2013

  OTTOBRE 2013

DATATITOLOPREZZOCASE EDITRICE
03 OttobreArrivare a te 13€ 4.30Star Comics
03 OttobreFairy Tail 35€ 3.90Star Comics
03 OttobreInuyasha New Edition 48€ 4.20Star Comics
03 OttobreKuroko's Basket 5€ 4.30Star Comics
03 OttobrePandora Hearts 12€ 4.30Star Comics
03 OttobreTutor Hitman Reborn 12€ 4.30Star Comics
03 OttobreBlack Butler - Il maggiordomo diabolico 16€ 4.50Planet Manga
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giovedì 10 ottobre 2013

Il re Leone: La metafora della vita

Se dovessi scegliere il film che ha segnato di più la mia infanzia, direi senza dubbio Il Re Leone.


Non è semplicemente un cartone animato, ma un vero e proprio film con una sceneggiatura brillante, personaggi profondi e sfaccettati e musiche meravigliose cantate da Elton Jhon.
Ma per me, a rendere indimenticabile e intramontabile “The lion king” è il messaggio che porta, la storia che racconta, quella del “cerchio della vita”.
La storia del piccolo Simba che nasce dall’amore dei genitori e si affaccia alla vita dalla rupe, con grandi festeggiamenti da parte di tutta la comunità. Il leoncino scopre la realtà che lo circonda, con esplorazioni impavide e scorribande con gli amici. Con ingenuità corre i primi pericoli e fa le prime scoperte, come quella del destino che lo attende, un destino da re. E’ meravigliosa la figura del padre, il Re Mufasa, che non si può non amare con trasporto ma è senza dubbio affascinante anche quella del perfido zio Scar.
L’eterna lotta fra il bene e il male: è questa secondo me la vera chiave di lettura del “cerchio della vita”: in quella “giostra che va” ci rientrano il lutto e i tradimenti, la disonestà, l’abbandono.
Ma per fortuna il film ci insegna che è proprio quando tutto sembra perduto, quando ciò che ci circonda è una desolata prateria sterminata dagli incendi, quando lo sconforto ci fa perdere la fiducia in noi stessi, che qualcosa può davvero cambiare e troviamo la forza per riappropriarci di ciò che ci spetta. (Che nel caso di Simba è il regno della Savana, nel nostro caso può essere qualsiasi cosa che per un motivo o per l’altro abbiamo abbandonato, fosse anche solo un sogno)
Senza perdere il buon cuore, Simba ormai grande diventa forte e coraggioso, lascia da parte la paura e il senso di inadeguatezza e si scopre Re. Guidato dalla sua stella (il padre) scopre anche l’amore e si rimette in cammino per lottare e rimettere in moto quella giostra che è la vita di ognuno e di tutti noi.

Curiosità:
Il Re Leone è un film di animazione della Walt Disney, uscito nelle sale nel lontano 1994.  Si è aggiudicato due oscar, quello per la miglior colonna sonora e per la miglior canzone “Can You Feel the Love Tonight” di Elton Jhon.